Allegoria della Morte

Un’ Allegoria della Morte misteriosa


Ludovica Matarozzo, nostra socia e parte del direttivo, si è laureata in Valorizzazione dei Beni Culturali all’Accademia di Brera di Milano due anni fa, con la tesi Un’allegoria della morte tra Cinquecento e Seicento. Dall’analisi iconografica alla valorizzazione della tela di Giovanni Battista della Rovere
Ha deciso di dedicare la sua tesi triennale a un quadro a cui da tempo l’associazione si era interessato, ovvero la cosiddetta Allegoria della Morte di Giovanni Battista della Rovere, datato 1627.
Oggi il quadro, appartenente alla Chiesa di San Francesco d’Assisi di Torino, si trova in un laboratorio di restauro 1979. Infatti i lavori di restauro non riescono a concludersi a causa della mancanza dei fondi necessari.
Proprio per questo la nostra associazione, già nel 2014, si era mobilitata per avviare un discorso di valorizzazione del quadro e anche oggi, parte delle donazioni che riceviamo, sono indirizzate al restauro dell’Allegoria della Morte. 

Pubblichiamo qui un breve riassunto della ricerca svolta da Ludovica Matarozzo, con la speranza che l’interesse per questo quadro e per la sua storia travagliata si riaccenda.


 

Scopo iniziale dell’indagine è stato quello di analizzare dal punto di vista storico e iconografico il quadro di Giovanni Battista della Rovere, Allegoria della Morte.

Innanzitutto ci si è dedicati alla ricostruzione storica della figura dell’autore del quadro, utilizzando ricerche di studiosi precedenti e documenti presenti nell’Archivio di Stato di Torino. Su Giovanni Battista della Rovere sono scarsi i documenti e, quindi, le notizie relative alla vita. Nacque verosimilmente a Torino verso la fine del XVI secolo, all’interno di una famiglia di artisti molto importante per la città di Torino: dal 1606 il padre Gerolamo aveva ottenuto dal Duca Carlo Emanuele I il privilegio di essere l’unico, assieme alla sua famiglia, a poter riprodurre l’immagine della Sindone.
Grazie ai documenti d’archivio si sa che fece due viaggi a Roma nel 1621 e nel 1628, probabilmente compiuti per motivi di studio e in entrambi i casi fu aiutato economicamente e protetto dal Cardinale Maurizio di Savoia. Nel periodo compreso fra i due viaggi si ipotizza che l’artista fu molto attivo a Torino e proprio in questi anni, nel 1627, si colloca la produzione dell’opera Allegoria della Morte, firmata “Jo. Bapt. A Ruere Taur. Faciebat 1627”.
Infine, grazie al testamento del padre Girolamo, si è a conoscenza del fatto che Giovanni Battista nel 1634 era già morto: nel documento egli viene nominato come “il fu Gio. Batta”. Inoltre il testamento informa che il figlio aveva completamente ripagato il debito che aveva contratto con il padre per il viaggio e il suo mantenimento a Roma (circa 400 scudi), un’informazione che può essere anche letta come un indizio di un discreto successo di committenze che il pittore ebbe in vita.

Oltre ad approfondire l’identità dell’artista, si è cercato di rintracciare anche l’origine del quadro  e la sua
si è cercato di rintracciare anche l’origine del quadro e la sua committenza; purtroppo anche sul quadro Allegoria della Morte sono scarse le informazioni, per ora. Per cercare di ricostruire la storia del quadro sono state utilizzate fonti letterarie antiche e documenti d’archivio. Il quadro viene citato per la prima volta da Francesco Bartoli nelle Notizie delle pitture, sculture ed architetture del 1776. Nella descrizione della chiesa di San Francesco d’Assisi di Torino viene citato anche il quadro del Della Rovere. Bartoli afferma che il quadro si trova sul muro davanti alla porta d’entrata del Convento annesso alla chiesa e ne fa una descrizione sommaria. Il quadro sarà poi citato, senza un’aggiunta di informazioni, dal Derossi, dal Lanzi e ancora dal Ticozzi.
Dopodiché sono stati analizzati i documenti dell’archivio della Chiesa di San Francesco, conservatisi purtroppo in maniera incompleta. La chiesa di San Francesco era molto importante per la città di Torino, sia perché sede dell’archivio della città già nel XVI secolo e sia perché sede di numerose confraternite; tuttavia la maggior parte dei documenti è stata distrutta in età napoleonica e oggi rimangono i documenti relativi solo ad alcune delle confraternite esistite nella chiesa e non anteriori alla fine del Settecento. Analizzando i registri finanziari presenti nell’archivio non si è riscontrata alcuna spesa per il restauro del quadro del Della Rovere.
Inoltre, poiché la chiesa di Torino dal 1871 al 1929 è stata gestita dai Padri Oblati di Maria Vergine, parte dei documenti di San Francesco d’Assisi si trova ora nell’Archivio degli Oblati di Maria di Roma, ma anche lì i documenti presenti non sono anteriori al Settecento e non vi è alcuna notizia riguardo al quadro.

Allegoria della Morte
Allegoria della Morte, Giovanni Battista della Rovere, 1627

Perciò riguardo alla committenza e all’origine del quadro è stato possibile solo fare delle ipotesi: la prima vedrebbe come committente dell’opera una delle confraternite presenti nella chiesa; la seconda, per una serie di circostanze più convincente, vedrebbe invece come committenti i frati conventuali di San Francesco. Essi avrebbero richiesto a Giovanni Battista della Rovere un’opera, da porre nell’atrio del convento, che avrebbe svolto la funzione di monito morale per chiunque fosse entrato. Interessante notare, a questo proposito, che anche nel convento agostiniano annesso alla Chiesa di Santa Margherita e Santa Caterina di Cracovia era presente un quadro, rappresentante la stessa iconografia e avente lo stesso fine, posizionato sopra la porta della Casa Capitolare, dove i frati venivano sepolti. Tra l’altro tale ipotesi sarebbe supportata anche dallo stretto legame esistente fra la corte sabauda e i frati conventuali della chiesa di San Francesco. È possibile dunque che proprio qualche membro della corte sabauda abbia raccomandato ai frati minori conventuali il pittore Giovanni Battista della Rovere che, da tempo, lavorava con il padre presso la corte sabauda.

In seguito è stata fatta un’analisi iconografica del quadro, il cui primo passo essenziale è stato identificare la fonte iconografica alla base del dipinto. Giovanni Battista della Rovere ha infatti preso come modello per la sua opera l’incisione del 1588 dell’artista mantovano Andrea Andreani (1558-1629), che a sua volta ha preso come modello l’opera dell’orafo e incisore senese Giovanni Fortuna (1535-1611), di cui non si conosce l’originale.

In secondo luogo si è proceduto con l’analisi di ogni singolo elemento della composizione, registrando così anche eventuali differenze rispetto all’originale mantovano.
La tela è occupata da un monumento funebre, perfettamente rispondente al gusto tardo cinquecentesco, come si nota anche dalla presenza di obelischi decorati da geroglifici. Alla base del monumento vi è una tomba aperta nel quale si scorge il defunto, privo di una connotazione fisionomica precisa in grado di dare informazione sul committente. Da notare che il monumento è in stato di rovina, rappresentato con crepe e invaso da vegetazione, per ricordare all’uomo che anche le sue costruzioni più grandiose sono destinate alla distruzione.
La struttura del monumento ospita poi una serie di elementi che rimandano al motivo della morte: gli eroti intenti a spegnere le fiaccole, simbolo della fine della vita umana; le Parche intente a recidere lo stame della vita; la Ruota della Morte, all’interno della quale una serie di teschi, rappresentanti diverse tipologie di potere terreno, ricordano all’uomo il destino che lo aspetta, la morte che colpisce tutti indiscriminatamente. A rinforzare questo concetto vi è ancora la grande profusione di scheletri e il cosiddetto homo bulla, putto intento a fare bolle di sapone, simbolo della fragilità umana.
Altri elementi accompagnano questi simboli legati alla morte: Adamo ed Eva, che sottolineano il momento in cui la morte è entrata nella vita dell’uomo; il Tempo, che distrugge tutto ciò che incontra; il Giorno, con la lira, e la Notte, con la civetta e la maschera; la Vanitas, a simboleggiare la vacuità dei beni terreni.
Infine le figure allegoriche elencate sono accompagnate da una serie di sentenze, perlopiù di ispirazione biblica, in latino e greco, volte a ricordare all’uomo l’inevitabilità della morte e ad ammonirlo riguardo alla necessità di vivere una vita lontana dai peccati. Altre sentenze ancora esprimono i dubbi del cristiano riguardo alla morte che lo attende e alla fine che farà la sua anima. Molte di queste frasi appartengono a quei repertori di proverbi e sentenze in latino, di chiara ispirazione religiosa, creati nel medioevo e poi usati anche in epoche successive.

L’analisi effettuata ha permesso di proporre un’interpretazione del significato dell’Allegoria della Morte, intesa come memento mori, rappresentazione con lo scopo di ricordare all’uomo il suo inevitabile destino.
Tra l’altro, questo studio approfondito ha permesso di sottolineare come il quadro, nello stile, nel gusto, nella ricchezza iconografica, nella scelta degli elementi macabri, corrisponda appieno al senso della morte che caratterizzava la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, periodo in cui Andreani e Della Rovere operavano. Proprio questa perfetta corrispondenza al gusto dell’epoca ha fatto sì che tale iconografia avesse poi un discreto successo in tutta Europa.

Allegoria della Morte

Ludovica Matarozzo

Festa Canavese

La guerra del Canavese del XIV secolo

V Edizione “1339. De Bello Canepiciano – La guerra del Canavese del XIV secolo”

FESTA MEDIEVALE

15 e 16 Settembre 2018

 

Organizzato da: CIRCOLO CULTURALE TAVOLA DI SMERALDO

In collaborazione con: COMUNE DI VOLPIANO

COMUNICATO STAMPA

 

Si svolgerà il 15 e 16 Settembre 2018, nel centro storico di Volpiano (TO) la 5° Edizione della Festa Medievale denominata “1339. De Bello Canepiciano. La Guerra del Canavese del XIV secolo”.

Nasceva infatti nell’ormai lontano 2008 l’embrione del De Bello, una sorta di “edizione zero”, durante la quale alcuni gruppi storici piemontesi, durante la fiera autunnale del paese, hanno creato un corteo per le vie del centro fino all’area del Castello. Qui, per la prima volta, venivano letti frammenti del testamento del Marchese Giovanni II Paleologo di Monferrato, morto in quelle stanze nel 1372. La giornata terminava con una dimostrazione di duelli storici con il coinvolgimento del pubblico che poteva avvicinarsi all’arte della guerra del XIV secolo attraverso riproduzione di armi di varie tipologie.

Dal 2010 ha preso il via una manifestazione più strutturata che negli anni a seguire, a cadenza biennale, si è arricchita di contenuti sempre più coinvolgenti per un pubblico di tutte le età.

Questa 5° Edizione vuole celebrare il Decennale del progetto “De Bello Canepiciano”, un progetto culturale di studio e ricerca sugli avvenimenti storico-culturali della guerra del canavese del 1300.

Giocoleria, musica itinerante, trampolieri e mangiafuoco si alterneranno in un continuo susseguirsi di colpi di scena per terminare con il grande spettacolo notturno del Sabato sera. Quasi 400 figuranti fra armati, popolani, antichi mestieri e scene di vita quotidiana, allestiranno un autentico villaggio tipico dell’epoca. Si tratterà di uno scorcio storico molto particolare in cui sarà possibile entrare in prima persona negli accampamenti per visite guidate e vivere esperienze e situazioni proiettati nel XIV secolo. Il Marchese del Monferrato Giovanni II Paleologo conquista Volpiano nel 1339 e vi pone le basi per la conquista del Canavese: ecco davanti ai vostri occhi un vero e proprio accampamento militare con macchine d’assedio (trabucchi), tende, cavalli, arene da combattimento, taverne per il ristoro…

Numerosi momenti sono dedicati ai giochi per i bambini: in una arena allestita appositamente per loro, con la supervisione di istruttori certificati, potranno avvicinarsi al mondo della scherma storica e partecipare a veri e propri combattimenti a squadre, in assoluta sicurezza e con le dovute protezioni ed accorgimenti. Anche quest’anno proponiamo La Grande battaglia al castello per i bambini che si svilupperà in un gioco di ruolo fantastico: una grande avventura gestita dalla Compagnia di San Giorgio e il Drago fatta di esperti educatori per le più giovani età, guiderà ben 140 bambini in una avventura senza eguali, coinvolgendo tutto il paese per circa 3 ore (su prenotazione, per informazioni tavoladismeraldo@msn.com). In p.za XV Aprile sarà possibile sperimentare la calligrafia medievale con il laboratorio “L’angolo della scrittura” promosso da Mediares, specializzata in laboratori per scuole e casa editrice con la collana PiemontArte. Una ampia area gioco sarà allestita dall’Oratorio San Giuseppe e un vero e proprio Asilo Medievale sarà gestito dal centro infanzia Lilliput di Volpiano.

Anche gli adulti avranno spazi per il gioco e il divertimento: un gioco a tappe condurrà attraverso un percorso di prove divertentissime che culmineranno nell’investitura a cavaliere del “Sacrissimo Ordine del Cigno Zoppo”. Il gioco della gabbia e l’ordalia dell’acqua, l’area di tiro con l’arco, il lupanare, le passeggiate a cavallo… Sarà impossibile annoiarsi.

E per le pause? Sarà possibile rifocillarsi nelle taverne medievali allestite per l’occasione con proposte di cucina tipica semplice e stuzzichevole: la stupenda Taverna di San Carlo, la frizzante Taverna di San Maurizio sotto le Stelle, la caratteristica Taverna del Vialot, la storica Taverna di Sir Riboldi e molte altre possibilità di godersi un pizzico di soddisfazione enogastronomica durante il percorso della festa.

Grande spazio è dedicato alla cultura con conferenze e mostre espositive: la mostra sulla “Tortura, stregoneria ed Inquisizione” a cura del Centro Ricerche e Studi sulla Stregoneria in Piemonte, la straordinaria mostra sull’ “Abbigliamento e moda nel XIV secolo” a cura di Samby – Creazioni Sartoriali, le mostre sulla storia del “Marchese Giovanni II Paleologo del Monferrato” e su “Armi ed armature” a cura del Circolo Culturale Tavola di Smeraldo sono solo 4 delle molte possibilità di incontrare momenti di approfondimento storico nel De Bello Canepiciano. Le conferenze: organizzate in collaborazione con la Associazione Terra di Guglielmo di Volpiano (TO), si svolgeranno al Palazzo Oliveri (Vicolo Fourat) e toccheranno tematiche interessantissime: dalla sessualità alla tintura dei tessuti, da tematiche di archeomedicina alla stregoneria, dalla morte nel medioevo all’alimentazione ed arte della guerra. Uno sguardo speciale viene dedicato al Millennio della nascita dell’ordine Templare con la rassegna “I Templari: storia, mito e mistero”, realizzata in collaborazione con la Casa editrice e Centro studi Yume di Torino.

La Cavalleria storica del Marchese durante la manifestazione si esibirà in prove di abilità come la giostra all’anello, il saracino e la giostra all’incontro con le lance. Prove di abilità e dimostrazione di affinità con il cavallo verranno portate al pubblico per meglio avvicinare le persone a questi animali, da sempre compagni di vita per l’uomo in molti settori. Durante le due giornate il pubblico potrà conoscere un mondo nuovo, sportivo e ricreativo, legato all’equitazione. Sarà inoltre presente il Circolo Ippico “Il Pioppeto”, affiliato FISE, che proporrà piccoli percorsi a cavallo per grandi e bambini, avvicinando il pubblico all’equitazione attraverso momenti di conoscenza del cavallo e delle sue abitudini di vita in relazione all’uomo.

Il settore sportivo meglio rappresentato sarà senza dubbio la scherma storica nella sua nuova formula HMC (Historical Marzial Combat), sport da combattimento riconosciuto da CSEN e OPES (Enti di promozione sportiva affiliati al CONI) che schiera incontri singoli (duelli) e a squadre 3 vs 3, 5 vs 5, 10 vs 10. L’Italia ha la sua squadra Nazionale da ormai 7 anni e partecipa ai mondiali promossi dalle federazioni internazionali. La partecipazione ai mondiali è subordinata ad una selezione nazionale che si configura come una vera e propria Coppa Italia (da qui HMC-Cup) a cui partecipano atleti provenienti da tutta Italia sia nel settore maschile che femminile. Il 15 e 16 Settembre a Volpiano verrà inaugurato il campionato italiano e si giocherà la prima tappa del medesimo, valida per le selezioni ai mondiali 2019. Quest’anno avremo ospiti provenienti da molte nazioni europee (Svizzera, Inghilterra, Francia, Ucraina, Polonia, Germania).

Festa medievale dunque ma con numerosi momenti sportivi:

– torneo scherma storica regolamento HMB e IMCF campionato italiano selezione per i mondiali 2019,

– torneo scherma storica regolamento Trecentesco Italiano,

– torneo di scherma storica regolamento Hema in Armis (circuito Italiano Hema in Armis) ,

– torneo di arcieria storica (campionato Piemontese 2018) ,

– dimostrazioni di equitazione storica (giostre all’incontro con lance, all’anello e giochi d’arme).

Due piazze della manifestazione saranno collegate in LIVE STREAMING dal sito www.debellocanepiciano.it

Un tour virtuale del De Bello Canepiciano è stato messo a punto in collaborazione con Elisa Ferrero: sarà sufficiente scaricare l’Applicazione gratuita izi.TRAVEL, selezionare “De Bello Canepiciano” e cominciare a scoprire le novità della 5 Edizione 2018.

Per questioni di sicurezza l’accesso alla manifestazione sarà a numero chiuso con opportuni controlli alle porte di ingresso. Tutti gli spettatori hanno l’obbligo di conservare il biglietto di ingresso per eventuali verifiche. All’interno della manifestazione è vietato fumare.

 

Per informazioni: Presidente e VicePresidente Circolo Culturale Tavola di Smeraldo

Direzione artistica dell’evento “1339. De Bello Canepiciano”: Sandy Furlini e Katia Somà

Direzione tecnica: Ing. Alessandro Veronese

www.tavoladismeraldo.it – www.debellocanepiciano.it

FB= 1339 De Bello Canepiciano – Festa Medievale

Cell. 335.6111237

L’iniziativa si inserisce nell’ambito della quarta “Settimana della Cultura di UNI.VO.C.A.”. Dal 15 al 30 settembre più di 20 eventi tra Torino e provincia per promuovere la storia, l’arte, l’archeologia e le attività di 20 associazioni unite nel segno di UNI.VO.C.A.: rievocazioni storiche, convegni, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, concerti, visite guidate con la passione del volontario e le competenze acquisite in anni di attività sul territorio. In alcuni casi si tratta di aperture straordinarie o di eventi pensati appositamente per esprimere al meglio le peculiarità di ogni associazione.

Tintoretto

Tintoretto a Venezia: il poeta del colore

 

Venezia Tintoretto

Ore 07.10 Ritrovo alla stazione di Torino Porta Nuova, direttamente alla testa del binario, per salire tutti insieme sul treno ad alta velocità ITALO, con partenza alle ore 07.25 direzione Venezia. Possibilità di ritrovo alle ore 07.15 alla stazione di Porta Susa (previo avviso ad Antonella).

Ore 10.59 Arrivo alla stazione di Venezia Santa Lucia e spostamento sui tradizionali vaporetto in direzione Piazza San Marco. Avremo così modo di poter ammirare la città dall’acqua e passare sotto al celeberrimo Ponte di Rialto.

Ore 11.40 Visita alla mostra Tintoretto 1519‐1594 a Palazzo Ducale. Il percorso espositivo dell’affascinante mostra a Palazzo Ducale “Tintoretto 1519‐1594” si snoda attraverso le preziose sale dell’Appartamento del Doge ed include circa settanta dipinti e un raro nucleo di disegni, scelti con particolare riferimento alle opere esposte per illustrare al meglio il percorso creativo della maturità del maestro. In occasione di questa grande mostra su Tintoretto, a Palazzo Ducale arriveranno numerosi prestiti eccezionali da musei italiani, europei e statunitensi: Londra, Parigi, Gent, Lione, Dresda, Otterlo, Praga, Rotterdam, Chicago, New York, Philadelphia e Washington lasceranno che le opere del maestro tornino a casa per un breve periodo, in modo da poter essere esposte al grande pubblico in un percorso completo e coerente. Annoverato tra i massimi maestri della pittura europea del XVI secolo, Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, è l’artista che più di tu ha lasciato il suo inconfondibile marchio a Venezia, dove è nato ed ha vissuto per tutta la sua vita. Dogi e notabili veneziani l’hanno voluto per decorare chiese e palazzi dell’intero centro storico: recenti studi sul suo lavoro e numerosi interventi conservativi portati avanti negli ultimi due decenni hanno permesso un’analisi più rigorosa dei dipinti e della loro cronologia. L’eccezionale talento espressivo e la conoscenza dei vasti repertori iconografici storici rendono il Tintoretto un artista senza tempo, molto vicino a noi.

Al termine della visita, potremo proseguire la nostra (breve) visita del Palazzo Ducale, un percorso attraverso le stanze dei Dogi, il Senato, le Prigioni che videro anche Casanova incarcerato.

Ore 13.30 Per chi lo desiderasse, breve passeggiata nella Piazza San Marco, che proseguirà per la celebre Basilica (spiegazione all’esterno con possibilità di visita all’interno con Edoardo).

Ore 14.00 Pranzo libero nella zona di Piazza San Marco, con la possibilità di girovagare tra le calli e le stradine attorno alla celebre piazza.

Ore 15.00 Vista alla Scuola Grande di San Rocco (San Polo, 3052). Dopo una breve passeggiata, giungeremo ad ammirare uno dei più significativi monumenti veneziani dell’arte rinascimentale. La Scuola Grande di san Rocco è una Confraternita di laici fondata nel 1478. La profonda venerazione popolare nei confronti di san Rocco, la cui reliquia era già in possesso della Confraternita sin dal 1485, contribuì alla sua forte crescita fino a divenire la più ricca Scuola della città.
Fu allora che si decise di edificare la nuova imponente sede monumentale chiamando poi il Tintoretto a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico con episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Essa è l’unica delle antiche Scuole Grandi ad essere sopravvissuta alla caduta della Repubblica. È un luogo eccezionale dove oltre 60 dipinti sono conservati nella loro collocazione originaria in un edificio che dalla sua costruzione non ha quasi subito modifiche. Oggi il sodalizio è ancora avo e persegue ancora gli antichi compiti caritativi, oltre a curare il suo notevolissimo patrimonio artistico.

Ore 17.00 Rientro a Torino con il treno ad alta velocità. Il treno Italo partirà alle ore 17.25 con arrivo previsto per le 20.05 a Torino Porta Nuova.

 

Modalità di iscrizione:

Il costo a persona è di euro 75 e comprende:

  • Treno ad alta velocità Italo A/R
  • 2 biglie per il vaporetto
  • Entrata alla Mostra a Palazzo Ducale
  • Entrata alla Scuola Grande di San Rocco
  • Spese di segreteria
  • Guida del nostro associato Edoardo Berruti

Per l’iscrizione e per ulteriori informazioni, entro e non oltre mercoledì 19 settembre p.v., direttamente ad Antonella: (via s.m.s. o cell. 3356784471, o via email: antonellacontardi@libero.it oppure info@amicidellarteedellan-quariato.it)

In caso di disdetta, si dovranno obbligatoriamente coprire le spese già sostenute dall’organizzazione (60 euro, ovvero costo del biglietto del treno ed ingressi prenota-).

Univoca

Settimana della Cultura Univoca

Anche per quest’anno Univoca, Unione volontari culturali associati, ha organizzato la Settimana della cultura che si terrà da Sabato 15 a Domenica 30 settembre.

L’iniziativa, arrivata quest’anno alla quarta edizione, si propone l’obbiettivo di valorizzare la cultura e il patrimonio locale, sottolineando l’importanza delle associazione per il raggiungimento di tale scopo.

Ecco il programma completo della Settimana della Cultura!

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Mostra Tintoretto Settembre

Circolare Settembre-Ottobre

Cari amici e soci,

dopo le lunghe vacanze, ritemprati da luoghi ed incontri d’Arte bellissimi e con mille idee eccoci pronti per ricominciare… Ormai per il quarto anno di seguito, da sabato 15 a domenica 30 settembre, IV Settimana (lunga) della Cultura – 2018 anno europeo del patrimonio culturale” con Univoca capofila delle tante e amiche associazioni partecipanti.

“La cultura non ha fini”: il titolo è già un impegno! Programma dettagliato allegato

  • Martedì 25 settembre, nell’ambito della IV settimana della Cultura 2018, come già collaudato lo scorso anno e “per garantirci volontari…”: con ritrovo alle ore 17,30 presso l’ingresso del Borgo Medievale del Parco del Valentino, “Cominciamo dall’inizio…” giochetti, sorprese ed indovinelli per i piccoli (dai sei anni in su) curiosi d’Arte di Torino e dintorni. Attività gratuita, merenda d’inizio gioco offerta. Per prenotazioni, entro sabato 22 settembre, direttamente ad Antonella (anche solo s.m.s. o whatsapp. 3356784471, lasciando nome e recapito telefonico oppure via em: info@amicicdellarteedellantiquariato.it). In caso di maltempo l’attività non si potrà effettuare.
  • Sabato 6 ottobre, nell’ambito della “15 giornata nazionale della Federazione Italiana Amici del Musei – FIDAM” (di cui facciamo parte!), dal titolo, “Dal Museo alla Strada? Conoscere, conservare, promuovere, proponiamo “Arte per le strade di Barriera”. Con ritrovo alle ore 10,30 in via Agliè 9, presso La casa del quartiere (ex bagni municipali), visita guidata a piedi, per il quartiere Barriera di Milano, promossa dai volontari dell’associazione per conoscere le trasformazioni del quartiere, alcune opere di Millo (murales di grandi dimensioni) e nuovi “luoghi urbani” (interventi più significativi di recupero urbano ed architettonico in corso). A conclusione, per chi interessato, possibilità di un aperitivo/pranzo light presso il locale “Baltea 3”.  Per ragioni organizzative prenotare (CUP D’ARTE, v. sopra) entro lunedì 1 Ottobre.
  • Sabato 20 ottobre, a Venezia, tutto e solo Tintoretto! A breve, il programma dettagliato della giornata dedicata all’importante mostra allestita a Palazzo Ducale con il contributo della Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington per festeggiare i 500 anni dalla nascita del pittore veneziano Jacopo Tintoretto, tra i giganti della pittura europea del XVI secolo. Partenza, da Torino Porta Nuova con Italo alle ore 7,25 e rientro a Torino alle ore 20,50, con partenza da Venezia Santa Lucia alle ore 17,01. Posti limitati, iscrizione immediata, CUP d’arte.

ANTEPRIMA

  • Museo Lavazza…. Non solo un buon caffè!
  • Finalmente, la riapertura della “Cappella della Sindone”
  • Firenze, atto secondo a febbraio 2019 con l’immancabile Jennifer Celani

INVITI E SEGNALAZIONI

  • Sabato 15 settembre, alle 17, presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in piazza Carlo Alberto 3, siamo invitati alla mostra “Angelo Malinverni – I fiori, la Grande Guerra, gli Alpini”, curata da Angelo Mistrangelo e realizzata con la collaborazione della galleria Berman e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
  • Fino al 30 settembre, nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda, Il silenzio sulla tela. Natura morta spagnola da Sánchez Cotán a Goya, percorso sul genere della natura morta dalla sua nascita negli ultimi decenni del Cinquecento fino all’inizio dell’Ottocento. Orario dal martedì alla domenica, 8,30-19,30 (ultimo ingresso ore 18,00), giovedì orario prolungato fino alle 22,00. Biglietto euro 12,00, intero, euro 8 ridotto e gratis per i possessori dell’Abbonamento Musei.
  • Con la Fidapa Torino Est, martedì 2 ottobre, con ritrovo alle ore 18,45, presso la Fondazione AGNELLI, Via Giacosa 8, il presidente, dott. Andrea Gavosto svilupperà, grazie alle ricerche svolte dalla Fondazione, il tema “Studio ed istruzione: con particolare attenzione al “femminile”, come sarà Torino tra 20 anni? Sviluppi ed opportunità”. A seguire, ore 20,15, cena light presso Gastronomia Torino della stessa Fondazione Agnelli: uno piacevole spazio moderno e “sostenibile”. Sarà possibile, per chi interessato, con ritrovo alle ore 18,15, visitare gli spazi della la Fondazione Agnelli, istituto che fa ricerca sul futuro della società italiana e dal 2008 si occupa di istruzione e formazione, con studi e proposte per le politiche pubbliche. Prenotazioni direttamente ad Antonella (cell./whatsapp, 3356784471 o em: antonellacontardi@libero.it o segreteria@gmail.com), costo dell’evento euro 35,00 onnicomprensivo.

 

Tutti, insieme, come sempre, con un caro augurio di buon antiquariato!

 

Antonella e Floriana