Sabato 2 luglio 2016, con ritrovo in Corso Stati Uniti angolo Corso Re Umberto alle ore 16,30, “Ri-scoprire San Vittore e il Castello di Rivalta Torinese”.
Con Giulio Pedrani fondatore dell’associazione di volontariato “Partita di San Vittore”, promotore degli importanti restauri degli affreschi tardoquattrocenteschi e autore di un approfondito testo sull’argomento.
Il volontariato locale ci accompagnerà, prima, a visitare il Castello di Rivalta (anno mille).
Ricordiamo ai giovanissimi che la promozione dei restauri della Cappella di San Vittore fu una delle prime iniziative della nostra neo-nata associazione (1984).
Infine, per chi vorrà, possibilità di concludere la serata, in amicizia nel locale tipico “Al mulino” (euro 30,00).
Prenotazioni (indispensabili per organizzare le automobili per il trasferimento) immediate ad Antonella (via s.m.s. o cell. 3356784471, o via em: antonellacontardi@libero.it o info@amicidellarteedellantiquariato.it.
Month: giugno 2016
Torino d’estate a lume di candela…, martedì 28 giugno 2016
Vi proponiamo la “nostra” cena d’estate sulla terrazza a ridosso del Po, nel Parco del Valentino presso l’Imbarco del Re (viale Virgilio 53).
Un luogo suggestivo, splendido dal punto di vista naturalistico e “tecnicamente” romantico (il lume di candela è la sola illuminazione possibile per i tavoli a bordo fiume!).
Con ritrovo alle ore 20,00 di fronte al Castello del Valentino (Viale Pier Andrea Mattioli, 39 – Facoltà di Architettura), ci incammineremo tutti insieme all’ “imbarchino” raccontando del parco e delle sue ricchezze culturali e non solo.
Prenotazioni immediate Antonella (via s.m.s. o cell. 3356784471, o via em: antonellacontardi@libero.it o info@amicidellarteedellantiquariato.it). Per tutti, soci ed amici, particolarmente graditi per l’occasione, euro 32,00, tutto compreso.
Le stanze della Regina Elena a Palazzo Reale
Fino a domenica 26 giugno 2016 riapre l’appartamento della Regina Elena al piano terra del Palazzo Reale, già denominato Madama Felicita. Dieci stanze di grande fascino che è possibile riscoprire con le visite guidate degli Amici di Palazzo Reale ogni venerdì, sabato e domenica.
Affreschi dai temi mitologici, stucchi dorati, parati in seta alla cinese, porcellane, cristalli e un prezioso pavimento in marmi policromi: a Palazzo Reale, tornano a essere visitabili le stanze abitate dalla Regina Elena durante i suoi soggiorni a Torino, nei primi decenni del Novecento. Collocati al piano terra della residenza, questi ambienti sono stati abitati fino alla seconda guerra mondiale, ma la loro origine risale alla fine del Seicento, quando Vittorio Amedeo II destina l’appartamento alle sue figlie e, per loro, le sale vengono decorate da Bartolomeo Guidobono e dal pittore viennese Daniel Seiter autore, della splendida volta dedicata al tema dei Quattro Elementi nella Sala di Parata.
Nel 1769, Ignazio Birago di Borgaro realizza il terrazzo a gradinate che si affaccia sui Giardini Reali e conferisce nuovo prestigio alle sale che, risistemate, a fine Settecento accolgono la principessa Madama Felicita di Savoia, sorella del regnate Vittorio Amedeo III. Per lei intervengono l’architetto di corte Giuseppe Piacenza e si inseriscono elementi di arredo del Giuseppe Maria Bonzanigo. Molte le personalità importanti che hanno soggiornato in questo appartamento: ai tempi di Napoleone I, vi alloggia il governatore di Torino; nel 1857 l’Imperatrice Alessandra Fedorowna di Russia, vedova di Nicola I, e dal 1890 Maria Letizia Napoleone, Duchessa d’Aosta.
Di grande fascino e di gusto già “borghese” la sala da bagno, decorata da delicati acquerelli eseguiti da Emma Biscarra, pittrice specializzata in fiori, appartenente a un’importante famiglia di artisti attivi a Torino nel XIX secolo. Lungo il percorso, la tavola allestita e il dipinto di Edoardo Tofano che ritrae la Regina Elena, originaria del Montenegro, donna di grande cultura, appassionata di viaggi e fotografia. Sposa per amore di Vittorio Emanuele III nel 1896, Elena di Savoia è stata una delle sovrane più amate dal popolo per la sua profonda umanità e per il suo impegno in numerose iniziative caritatevoli.
Il giardino della Palazzina di Caccia di Stupinigi
Alcune immagini della visita del 18 giugno.
Approcciarsi al gioiello vittoriano, Anna Calidori
Approcciarsi al gioiello d’epoca non solo nella sua valenza estetica, ma anche nel suo aspetto storico ed antropologico, è stato l’incipit dell’incontro organizzato da “Amici dell’Arte e dell’Antiquariato” presso la galleria d’arte Le Cicale Antiquariato di Torino il 18 maggio c.a., nell’ambito del ciclo “Aperitivo d’arte”.
Un pubblico attento e curioso di incamminarsi in un percorso insolito attraverso il mondo dei monili antichi. Un mondo che – come ho avuto modo di constatare – ha sempre esercitato un fascino immediato; quello inglese di epoca vittoriana, poi, più che mai: un’ampia gamma di gemme, materiali spesso provenienti dagli innumerevoli possedimenti coloniali, e tecniche d’esecuzione sovente sconosciute alla tradizionale arte orafa italiana.
In particolar modo, un filone – tipica espressione della gioielleria “sentimentale” ottocentesca – ha da sempre attratto la mia attenzione e di rimando quella del pubblico: i gioielli da lutto, la cosiddetta “Mourning Jewellery”.
Alla morte del Principe Consorte, Alberto di Coburgo Sassonia, la Regina Vittoria, per fare memoria della sua scomparsa, oltre che vestire rigorosamente di nero, iniziò ad indossare delle parure di gioielli anch’esse di colore nero.
I materiali erano principalmente l’onice (pietra dura di un nero brillante), lo smalto e il “jet”. Quest’ultimo rappresentava una vera e propria insolita curiosità: si trattava di lignite, cioè carbone fossile, molto leggero ed assai duttile per la sua lavorazione ad intaglio ed incisione.
Medaglioni, mani che porgono ghirlande di fiori o che si stringono, fibbie a simboleggiare i legami…sono alcuni fra i più classici elementi.
A questo è doveroso aggiungere l’ampia produzione di monili con capelli: abilmente intrecciati dalle mani delle lavoratrici ecco comparire maglie tubolari che creavano fiocchi, gale, nodi d’amore; oppure su piccoli fondelli in avorio i capelli venivano “adagiati” a comporre paesaggi, stele funebri, salici piangenti.
E’ d’obbligo ricordare che la fotografia ai tempi non esisteva come possibilità di creare un ricordo; l’alternativa poteva esser offerta solo dalla miniatura. In quest’ottica va inquadrata questa ricca produzione che vide l’utilizzo, nella seconda metà dell ‘800, di ben 50 tonnellate di capelli.
Il risultato estetico ne determinò successo tale che ben presto questo genere di gioiello “sui generis” perse la connotazione funebre per divenire uno dei “pegni d’amore” maggiormente in uso tra le fanciulle e le donne sposate in genere. Medesimo destino toccò ai gioielli in “nero.”
Va detto che Vittoria fu per il Suo popolo non solo una grande Sovrana, ma un esempio di stile e di condotta.
Diventa infine, determinante sottolineare che la gioielleria d’epoca offre uno spaccato di vita ottocentesca che ha visto nel ceto borghese, di settecentesca nascita, la sua affermazione sociale. Nell’ostentare questa conquista, la nuova classe creò una domanda di mercato tanto ampia quanto vivace che ebbe ripercussioni nei più diversi ambiti, non ultimo quello della produzione orafa.
Non posso che esser grata dell’opportunità offertami e al medesimo tempo dell’entusiasmo visibilmente colto grazie anche alla possibilità di porgere tra le mani dei partecipanti i gioielli per meglio spiegarne e coglierne le peculiarità.
Tutto ciò a testimonianza, ancora una volta, di come l’arte intesa nella sua accezione ellenica di “amore verso il bello” sia elemento imprescindibile per apprezzare la realtà delle cose e dell’individuo nella sua interezza.
Anna Calidori – titolare della Galleria d’arte “Le Cicale Antiquariato” – corso Francia 33 –Torino
Ps. Questo è il primo intervento che l’amica ed esperta Anna Calidari ci propone…ma approfondire altri argomenti sul tema “gioielli”!
Nucleo di Pronto Soccorso per i Beni Culturali
Il “NUCLEO DI PRONTO SOCCORSO PER I BENI CULTURALI” in ambito UNI.VO.C.A. è operativo non solo in caso di calamità, ma anche e soprattutto per monitorare il territorio a tutela ed a salvaguardia dei beni artistici, architettonici, ambientali, archeologici ed antropologici. Il nucleo è composto da
iscritti ad un’associazione aderente:
UNI.VO.C.A.
AMICI DELLA FONDAZIONE ORDINE MAURIZIANO
AMICI DELL’ARTE E DELL’ANTIQUARIATO
AMICI DELLA SACRA DI SAN MICHELE
AMICI DELLA SCUOLA LEUMANN
Associazione ATHENA
GRUPPO ARCHEOLOGICO TORINESE
Le schede/segnalazioni finora prodotte dai partecipanti al “nucleo” si trovano nel sito di UNIVOCA
Schede on line: Brusasco, Cavagnolo, Cavallermaggiore, Chieri – Villa Moglia, Cinaglio, La Loggia, Mompantero, Pollenzo, Roccaverano, Frinco.
Schede off line: Benevagienna, Collegno, Piovà Massaia, Ranverso.
Segnalazioni inviate agli Enti pubblici interessati: Frinco, Cavagnolo, Chieri – Villa Moglia.
Progetto SINDONE… e dintorni
Settimana della Cultura UNIVOCA, 17-25 settembre 2016
Palazzina di Caccia di Stupinigi, 18 giugno 2016
Sabato 18 giugno ore 10,30 visita guidata al parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Una visita speciale, sul Giardino pittoresco, tra arte, giardini e botanica del parco di Stupinigi.
Con tre guide d’eccezione: Maria Luisa Reviglio della Veneria e Sabina Villa, autrici di “L’Arte del Giardino Pittoresco. Dizionario Illustrato”, e Nicoletta Amateis agronomo della Fondazione Ordine Mauriziano.
Per vedere alcune immagini della visita vai alla pagina dei Media.
L’avventura dell’arte, 31 maggio 2016
Cari amici e soci,
vi ricordo che domani 31 maggio 2016 dalle ore 18 alle ore 19 presso la sala riunioni di VOL.TO., via Giolitti 21 – Torino
sarà presentato il corso di formazione: “L’AVVENTURA DELL’ ARTE: PREPARARSI OGGI PER INCONTRARLA DOMANI”.
E’una grande occasione di “volontariato attivo” verso i pèiù piccoli (ma futuro!!!) e di formazione che l’associazione propone ai propri soci, agli amici e agli aspiranti soci e che sarà proposta dal mese di ottobre.
Sarebbe davvero bello ed importante sensibilizzarsi e sensibilizzare sul tema: non è una “cosa” per addetti ai lavori (non solo studiosi d’arte) … per cui invitiamo chi già è con i bambini (insegnanti, genitori, nonni, fratelli e sorelle maggiori, studenti) ma anche chi può dare un contributo “altro” proprio perchè “non è già con i bambini”…
Insomma sarà un momento per “ristudiare” o “studiare” alcuni monumenti del Piemonte e stuzzicare altri studi, trovare nuovi modi di raccontare, proporre ed approfondire la meravigliosa avventura d’arte che è anche quella del volontariato culturale!
venite e invitate a partecipare alla presentazione (senza impegno, per curiosare) anche per capire bene di cosa si tratta e poterlo poi promuovere ad altri prima dell’inizio, in autunno.
Vi aspettiamo,
Antonella e Silvia (noi ci saremo!!!)